Il
contenuto di questa pagina andrebbe letto con la massima calma. A
meno che non abbiate una linea dedicata o a costo zero, consigliamo
di scaricarla o stamparla e leggerla poi, non seguendo i tempi di
Internet caratteristici dei giorni d'oggi ma tornando per un po'
alla calma che era propria di tempi passati.
A
quest'ora il sole scende dietro i monti più alti e continua a
rischiarare solo qualche valle circostante.
La luce più forte è ancora sui monti e ne colora le cime; i
contorni sono sempre più nitidi e la luce varia dal giallo
all'arancio chiaro, fosforescente.
I
canali sottostanti sono scuri, privi di luce, probabilmente freddi e
umidi.
Qui
nel corridoio e nelle stanze si sente odore di legna bruciata e il
calore del fuoco che sale dai piani di sotto dove arriva il lento
mormorìo di conversazioni che sembrano antiche come il mondo.
Lo
so che non ci sono, ma mi sembra di vederli lo stesso, bambini
colorati in girotondo sulle colline, vicini ai fuochi di mezzanotte.
Non
lo dico a nessuno perché ormai sono vecchio e nessuno mi prende sul
serio; i colori restano segreti.
Perciò,
qui affacciato alla finestra, assaporo indifferente il profumo
dell'erba della sera portato dal vento, nella solita cantilena di
pace degli altri che parlano del più e del meno e non sospettano
che la passione c'è ancora, la Musica non finisce mai, l'idea è
ancora fresca come un fiore giovane e il quadro è un tutt'uno con
il mondo e la vita.
A
poco a poco il colore sfuma e si fa più intenso verso il margine
del monte, più azzurro e poi diafano, quasi senza colore; i monti
si oscurano, si fanno grigi e si mescolano al giallo delle foglie
secche.
Giada
sembra ancora qui con noi, spiriti dei boschi, musiche girovaghe in
vecchi carrozzoni trainati da cavalli, Discendenza Re della danza. I
Tempi Moderni sembra non siano ancora arrivati, ancora per questa
stagione le strade saranno libere, per quest'anno dormirò con i
cani, suonerò musica progressiva stracciona vicino a locande di
campagna come questa, sopra palchi traballanti di legno; la mia
poesia viandante da vecchio fissato è la solita migliore
autocelebrazione, io non posso essere un eroe né una stella, tu hai
il solito miglior posto di sempre ma non ha importanza, non cerchi
altre emozioni e comunque la mia festa è un'altra.
Siete
sempre tutti a dormire quando mi alzo all'alba; l'acqua dello stagno
è tutta colorata e le maschere sono in terra accanto ai fuochi
spenti. Le prendo e le nascondo tra i rami più alti degli alberi ma
voi non alzate mai lo sguardo.
Federico
Ruoppolo
La
musica è indissolubilmente legata alle immagini e spesso è solo in
attesa; viceversa, a volte invece sono le immagini che sono attese
dalla musica.
Restano
lì, pronte ad uscire ad ogni miracolo evocativo della musica, perciò
non bisogna mai avere fretta di accoppiarle; è meglio lasciarle
vagare entrambe nelle vicinanze fino all'occasione giusta.
Il
castello dei pirenei di Magritte sta aspettando, così come i quadri
di Salvador Dalì o altre fotografie, scene ed impressioni di vita
vissuta, gli strati più alti dell'aria.
La
Musica non ha fretta.
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